Solo 4 ore fa atterravo a Bologna (la valli è arrivata anche lei in mattinata) dopo un viaggio di lavoro a Parigi e tra 4 ore saremo di nuovo in aeroporto per il nostro secondo grande viaggio verso gli States facendo scalo nuovamente a Parigi. Potevo aspettare li direte voi, certo ma non sapevo del viaggio di lavoro fino a 3 mesi fa ed i biglietti erano già pronti e soprattutto io amo volare che è più che sufficiente.
Ho di fronte a me 2 misere ore di sonno ma guardando oltre in realtà di fronte ci sono 3 settimane di sogni in giro per il lontano far west.
Il programma prevede partenza ore 7.20 da Bologna, scalo a Parigi e partenza alle 11.10 per la volta di Charlotte dove cambieremo nuovamente aereo muovendo infine verso san francy nella quale dovremmo atterrare alle 19.10.
In questo viaggio non saremo soli, verremmo infatti anticipati a san francisco da due nostri amici che ci accompagneranno nell’avventura.
Sveglie cariche… Valige “quasi” chiuse ed emozione che sale ora che posso rendermene conto. L’arrivo a casa oggi è stato modello pit-stop formula 1; per ottimizzare i tempi ho spento la macchina di fronte al garage e la valli era già pronta con la lavatrice aperta per lavare i vestiti utilizzati questa settimana a Parigi (io non ho ricambi per 21 giorni). Ora stanno asciugando, che chi volete voi ce la mandi buona, o per lo meno mangiabile diceva quel tizio.
A domani per i primi racconti di viaggio… Ora dormo una 130ina di minuti :-)… Billy arriviamo
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Si parte
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Un mese
Manca solo un mese alla partenza per il secondo grande viaggio della nostra nuova famiglia.
[S]fortunatamente Nell’ultimo mese la nostra attenzione è stata tutta assorbita dai relativi campi professionali in quanto entrambi abbiamo avuto occasione di cambiare il nostro lavoro nello stesso periodo. Per questo abbiamo avuto veramente poco tempo per organizzare il viaggio.
Fatto sta che si sta avvicinando il momento di programmare definitivamente percorso e soste, alla luce soprattutto della lieta novella che ci accompagnerà durante quest’avventura [no non siamo noi quelli che aspettano nuovi arrivi].
Possiamo quindi scoprire quella che sarà la nostra metà di arrivo, nonché punto di partenza e di ritorno del viaggio, e la prima tappa…
L’arrivo è programmato per la sera del 13 Agosto in quel di San Francisco in concomitanza con il concerto dei Muse a cui sarà probabilmente impossibile andare considerando la dozzina di ore di viaggio e la mattina seguente subito partenza per lo Yosemite Park… stiamo arrivando…
Il viaggio già in se stesso si prospetta come una divertente avventura, il giorno prima della partenza una parte di noi sarà a Parigi per lavoro, quindi ritorno da Parigi, noleggio macchina in aeroporto, passaggio da casa per ritiro altra parte e bagagli, ritorno all’aeroporto, ritorno a Parigi e via per gli USA… non vediamo l’ora!!!
Per chi fosse poi interessato sono state pubblicate le foto del Ferrari Day in quel di Ravarino… ecco il link…
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FerrariDay@GiugnoRavarinese |
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Gubbio e S.Francesco
“Era il 1969 quando io e mio marito ci spostammo qui per lavoro e decidemmo di rimanerci”
Comincio riportando quanto dettoci dalla proprietaria del B&B durante la colazione del mattino. In effetti come darle torto, la tranquillità, la calma, i colori, la natura, un piccolo angolo di paradiso nel centro della nostra Italia. E non manca neanche la sorpresa, un capriolo trovato e allevato dalla signora che passeggia senza il benché minimo disagio appena fuori dalla cucina seguendo con lo sguardo la sua “padrona”, e osservandoci durante la colazione.
Fatte due chiacchiere e ringraziando per la fantastica ospitalità riservataci (metteremo il tutto anche in una sezione a parte ma se aveste bisogno di un B&B nei pressi di Urbino segnatevi questo nome… Il governatore, un elogio, veramente) prendiamo i nostri bagagli e muoviamo verso Gubbio (potete ripercorrere il tragitto nella mappa sottostante).
Prima maledicendo e poi ringraziando il nostro stupendo navigatore gratuito per iPhone; maledicendolo per la scelta per lo meno approssimativa delle strade da seguire (deve esserci un algoritmo pesato per favorire le strade più strette, tortuose e dissestate, anche se non necessariamente più corte), ma poi ringraziandolo per i posti che ci ha dato l’opportunità vedere, ci siamo diretti verso Gubbio facendo una sosta al passo del Furlo per assaggiare le locali cresce imbottite a piacimento; per chi non lo sapesse, io non lo sapevo, le cresce sono delle simil-piadine preparate con ingredienti leggermente diversi. La deviazione ci è stata indicata sempre dalla proprietaria del B&B. Un posto notevole, un vecchio monastero con parco annesso e chioschetto dove poter mangiare una crescia seduti ad un tavolo di legno sotto primi raggi caldi primaverili.
Terminato il pranzo, seguendo la rotta temeraria indicata dal telefonino, ci arrampichiamo sui monti, passiamo gole ed infine sbuchiamo a Gubbio dove, cambio completo di tipo di soggiorno, andiamo a goderci una notte ai cappuccini.
Dopo aver preso coscienza del posto in cui ci troviamo (in realtà il soggiorno è stato scelto tra i molti presenti all’interno di un pacchetto regalo donatoci per il matrimonio) ci facciamo dare una piccola mappa di Gubbio e scegliamo di visitarla facendo il percorso di 4 km a piedi. In realtà, tra direzioni sbagliate e cambi di tragitto (una lode la merita sicuramente l’ovovia che porta al santuario di S.Ubaldo) di chilometri ne avremo fatti almeno 8.
Sommando questi a quelli del mattino ad Urbino torniamo completamente sfatti all’hotel, cosi sfatti da concederci un’oretta di bagno in piscina (si anche io in piscina… chiaramente pesce rantolante fin dove si tocca, totale assente dove non si tocca).
Doccia, cena inclusa nel pacchetto (veramente di ottima fattura) e poi a letto, un pò di riposo in vista del giorno successivo.
[::: DORME SI DORME DORME SI DORME :::]
Sveglia!!!
Colazione, in compagnia di una quantità di personaggi improbabili probabilmente li per un convegno di una qualche chissacosa di azienda e poi via, facciamo i bagagli e si spostiamo alla reception per il check-out.
Nel salutarci un gentilissimo membro dello staff dell’Hotel ci consiglia, tornando verso Bologna, di fare una sosta per il pranzo al santuario francescano di Verne, un posto meraviglioso famoso per essere il luogo in cui S.Francesco ricevette le stigmate. Messa in valigia la nostra ignoranza sull’argomento decidiamo comunque di seguire il consiglio e, dopo una breve sosta a Città di Castello, in meno di due ore siamo sul posto. La strada per raggiungerlo è veramente caratteristica, tornanti su tornanti e bellissimi paesaggi, il tutto condito da una quantità non numerabile di moto probabilmente dirette in un qualche posto per un qualche ritrovo.
Arrivati al santuario facciamo un breve sopralluogo del posto e, dopo aver ammirato la profondità di questo (e detto da un non credente…), prendiamo la via più trafficata di turisti e devoti che ovviamente va verso il refettorio. Il pranzo è come dice il detto “mangi quello che passa il convento” ed infatti è cosi, non c’è menu, si mangia quello che c’è, e di meglio non poteva esserci, primo di pasta al ragù e secondo con vari animali arrosto e patatine, un ulteriore conferma che i frati non mangiano affatto male.
Finito il pranzo facciamo una visita al luogo beccandoci anche una processione in latino verso la cappella deputata come il luogo in cui a S.Francesco comparvero le stigmate.
Chiudo con il messaggio appeso subito fuori la grotta nella quale dormiva Francesco…
Se siete credenti pregate,
se non lo siete ammirate,
se siete sciocchi scrivete sui muri
Soprassedendo sull’ultima riga (forse evocata da qualche bravata) veramente tanto di cappello per le due precedenti, per quel che mi riguarda la parola ammirate è sicuramente la più azzeccata per quello che c’era dietro quella porta. Ho sempre detto io che i frati hanno una marcia in più, anche nel pensare.
Non ci rimane a questo punto che prendere la macchina e tornare a casa… sono già le 15.00 ed è meglio tirare dritti ed arrivare a casa, riporre la nostra macchina foto nel fodero e arrivederci alla prossima… esattamente tra una settimana in quel del Lussemburgo a trovare mio cugino… mio cuggino mio cuggino!!!
Ah, ecco la mappa del nostro giro, voto… un buon 9, del resto 10 non lo si da mai, o forse si… mah
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Visita in Umbria
Mancava proprio una bella gita nel centro Italia. Dopo aver visto un pò delle meraviglie sparse in giro per il mondo finalmente riusciamo a dedicarci un pò alle meraviglie nostrane.
Per fare questo abbiamo approfittato della Smart Box regalataci in occasione del nostro matrimonio e abbiamo programmato una bella gita a Gubbio per il week end del 15 Aprile.
Per chi non lo sapesse le Smart Box sono dei cofanetti contenenti un buono da una certa quantità di euro, ce ne sono di diverse misure, con svariate opzioni e luoghi nei quali poterle utilizzare. Possono variare da notti in posti splendidi ad avventure di ogni tipo, c’è veramente l’imbarazzo della scelta.
In realtà è la seconda volta che tentiamo di utilizzare questo tipo di pacchetti per prenotare un week end “fuori porta”. La prima occasione non era andata troppo bene, tutti gli hotel non appena venivano a conoscenza del fatto che fossimo in possesso di questa Smart Box ci comunicavano l’impossibilità della prenotazione per svariati motivi, alcuni concedevano la prenotazione solo aggiungendo un’ulteriore notte, altri non accettavano offerte di questo tipo se non nei giorni infrasettimanali, con uno addirittura ero arrivato ai saluti di fine telefonata a prenotazione avvenuta accennando alla Smart Box solo in chiusura, ma niente, il simpatico albergatore ritratta e prenotazione saltata, insomma eravamo convinti di aver preso una bella zucchina nel retrotreno. Abbiamo anche tentato di spedire diverse mail ma nessuna risposta, per noi le Smart Box erano diventate delle Scart Box.
Considerando però che ci è stata regalata un pò intimoriti abbiamo ritentato l’avventura e questa volta tutto liscio, l’hotel chiede il codice e la prenotazione è fatta… una fantastica notte in un fantastico hotel di Gubbio.
Sorgeva però il problema di fare 300 Km per una sola notte e allora via alla ricerca della tappa del venerdì sera. In un primo momento abbiamo pensato a Perugia ma per questioni di chilometraggio, dimensione della città e tempo a nostra disposizione abbiamo optato per Urbino, più piccolina e speriamo più visitabile in qualche ora. Sappiamo certamente di non poter fare una visita approfondita delle meraviglie di quei luoghi ma come diceva la mia nonna “piotost che negot, a le mei piotost”, poi, nel caso, ci si potrà sempre tornare.
Adesso bisogna trovare un viaggio da fare con le migliaia di punti di Trenitalia in scadenza a Marzo guadagnati in tutti questi anni di viaggi verso Venezia… si accettano consigli, Roma sarebbe la destinazione prescelta, più che altro perché Roma è sempre Roma… e perché vorrebbe dire utilizzare tutti i punti…
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Ia Orana (A presto)
Ecco il momento della partenza. Il viaggio (fino ad ora) più bello della nostra vita finisce qui. Portiamo a casa valige piene di panni da lavare ma anche di fantastici ricordi che non vogliamo però pensare essere unici. Sarebbe un pò inquietante partire con il pensiero di non potere rivivere esperienze del genere. Del resto, fino a prova contraria, si vive una volta sola e si vive anche per questo.
Il tour degli USA va completato con la Monument Valley (maledetta spia del cambio dell’olio), l’ultima parte dello Zion National Park, tutti i parchi Californiani, San Francisco e la East Coast. DI spettacoli fantastici a Las Vegas ce ne sono un numero illimitato, noi ne abbiamo visto solo uno (grazie ancora!!!). Isole in Polinesia ce ne sono moltissime, noi ne abbiamo viste 2 (3 considerando Tahiti di sfuggita); ci sono anche le Maldive e altri posti simili, o forse no.
Molti turisti incontrati sottolineano come, per quanto sia stupenda, la Polinesia non valga il prezzo che la si paga. Forse è vero, il forte vento sempre presente non permette di godersi a fondo la bellezza del posto (sono comunque convinto che neanche la totale assenza di vento permetterebbe questo, il caldo sarebbe soffocante). Non sempre è possibile fare il bagno in mare. Un pò per il fondo, un pò per gli stronzi di mare (è casa loro del resto) e un pò per la costitupitulazione alta (lo Zio Angelino dice sempre cosi), spesso c’è la spiaggia vuota e la piscina piena.
Molte cose le si possono sicuramente trovare più vicini a casa, penso che le Maldive (questa è solo una supposizione in quanto non ci sono mai stato) offrano gli stessi trattamenti, e forse anche i paesaggi. Non sempre gli Hotel ti trattano per il prezzo con cui li paghi: cambi camera improvvisi, giustificazioni insufficienti (mi è appena arrivata l’antenna della TV addosso).
Ma poi arrivano le giornate come quella del picnic e ti ripagano di ogni cosa. Ogni sfumatura (perché in realtà ogni lamentela è sempre una pura e semplice sfumatura di autocommiserazione che non può mai mancare nell’animo umano, a volte sembra che la totale soddisfazione sia fastidiosa) svanisce e non puoi che sederti, fare un respiro profondo e pensare alla fortuna che due piccoli esseri insignificanti come noi (sarai poi tu, dice la valli) hanno avuto a poter vivere un’esperienza del genere.
Qualcuno forse avrà obbiettato che un regalo di matrimonio deve essere per sempre (non sto parlando ovviamente di quell’animale di mio cugino che comunque deve sapere che il suo centrotavola, se così si può chiamare, è un pezzo portante della nostra casa).
Ma è proprio vero che un viaggio finisce nel momento in cui si torna a casa?
Personalmente ritengo non sia così, le sensazioni, i pensieri (parole opere opinioni lettera testamento, devo spezzare un pò la serietà), rimarranno nei nostri ricordi (oltre che in 25giga di fotografie e filmati) fin che questi ci accompagneranno negli anni a venire e penso che ognuno di noi si auguri che questi siano la cosa più duratura che si possa avere, oltre ovviamente alla salute, necessaria per crearne dei nuovi.
Dettagli tecnici: per chi fosse interessato ai dettagli del nostro viaggi di ritornoo (e sappiamo che qualcuno lo è) ecco voli e orari del nostro giro del mezzo mondo in 50 ore, direi un tempone rispetto al ben più misero giro del mondo in 80 giorni.
Voli
– Manihi -> Papeete Volo VT0599 Partenza: 7 ottobre ore 11.35 Arrivo 7 ottobre ore 14.00
– Papeete -> Los Angeles Volo TN0008 Partenza: 7 ottobre ore 23.30 Arrivo 8 ottobre ore 10.45 (08.15 ore + 3 di fuso)
– Los Angeles -> Francoforte Volo LH0457 Partenza: 8 ottobre ore 14.50 Arrivo 9 ottobre ore 10.35 (10.45 ore + 9 di fuso)
– Francoforte -> Bologna Volo LH3972 Partenza: 9 ottobre ore 12.45 Arrivo 9 ottobre ore 14.05
– Bologna – Ravarino macchina (?) Partenza: 9 Ottobre ore 14.30(sperem) Arrivo 9 Ottobre ore 15.30
Totale compreso di fusi 50,5 ore…
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Bagnetto con gli squali
A volte una parola può avere due significati diversi, altre volte due parole diverse possono avere lo stesso significato; capita invece a volte che la stessa parola possa esprimere sensazioni diverse a seconda del luogo in cui questa viene utilizzata, ed oggi questo è successo con la parola picnic.
Era pubblicizzata come una delle più belle attività del posto ma non avremmo mai pensato cosi. Se già Bora Bora ha lasciato a bocca aperta per la bellezza del posto e Manihi per la bellezza combinata alla tranquillità, oggi siamo stati in uno di quei luoghi che credevamo esistere solo nelle cartoline o nei depliant accattivanti delle agenzie di viaggio. Una minuscola isoletta sulla quale bivaccare cucinando il pesce pescato poco prima e facendo il bagnetto in compagnia degli squali che, essendo in un posto da favola, sono solo teneri compagnoni di nuotata.
Essendo poi che due lati dell’isoletta sono di congiunzione tra l’oceano e l’interno dell’atollo, bastava lasciarsi andare dalla parte dell’oceano per essere trasportati dalla corrente fino all’interno apprezzando senza fatica la straordinaria quantità di pesci che ti nuotava attorno.
Dopo il pranzetto, cucinato sulla spiaggia, il comandante della spedizione di è anche divertito a cattuare uno squaletto e portarlo sulla spiaggia. Qualche foto di rito e poi il perfetto pesce è tornato da dove è venuto.
Oggi abbiamo visto il mondo dall’interno di una cartolina… che domani verrà spedita verso casa, carica di momenti e ricordi che non passeranno mai.
Ale e Valli
PS: Trovate tutte le foto della giornata dell’album di Manihi
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Giornata cuscinetto
Spiacenti oggi giornata avara di fotografie. Questo è stato il panorama che abbiamo potuto ammirare tutto il giorno dalla nostra capannina, affascinante sicuramente ma, dovendo rimanere chiusi nella casupola…
Oggi il tempo sembra promettere meglio e, tra un’oretta, parteciperemo al pic-nic sul motu (che penso sia un’isoletta).
Il programma dovrebbe prevedere una seduta di pesca con successivo attracco sull’isolotto sul quale il comandante intratterrà gli ospiti con pulizia e cucina del pescato e, sorpresa delle sorprese, cattura e due chiacchiere con squaletto locale.
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Holothuria
Oggi poche foto nuove, ne è stata fatta qualcuna eri mentre davamo da mangiare ai pescetti e le potete vedere all’interno dell’album completo.
Per il resto la giornata di ieri è stata molto impegnativa… mare, bagno, mare, piscina, lettura, pappa, bagno etc. etc. (finalmente riesco a leggere la versione completa dell’Ombra dello Scorpione).
Per quel che riguarda il bagno ci chiedevamo effettivamente perché nessuno facesse il “pucio” in questa baia paradisiaca…
Una volta messe le scarpine anti-taglio assassino ed entrati nell’acqua abbiamo capito il perché.
Notavamo sul fondo delle macchioline marroni dalla forma di un dirigibile senza elica e timone (come canta Elio) ed eravamo convinti fossero sassi/restiDiCoralli/alghe ma, finiti con i piedi sopra uno di questi, ci siamo accorti della consistenza morbida allo schiacciamento e viscida al tatto.
Io ne avevo sentito parlare ma ero convinto si trovassero a profondità ben più elevate (per quanto per quel che mi riguarda 70 cm sia già la via di mezzo verso l’abisso) ed invece eccoli li a coccolarsi come teneri amanti nell’acqua limpida della polinesia… i cosiddetti stronzi di mare…
Il nome scientifico penso sia Holothuria o più comunemente “cetriolo di mare” o da parte nostra “stronzo di mare”.
La baia ne è piena come fossero fiori e che fiori… questo ci ha obbligato a camminare come soldati fino ad arrivare ad una zona nella quale si potevano tranquillamente alzare i piedi e godersi lo spettacolo dei pesciolini tropicali.
Per la cronaca ne ho toccata una per sbaglio ma, non avendo mai avuto contatti fisici con la controparte metaforica, non posso commentare le differenze.
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Iorana
Eccoci arrivati all’ultima tappa del nostro indimenticabile viaggio, Manihi. Viene denominata l’isola della tranquillità e scesi dall’aereo abbiamo capito il perché.
Aprirei una parantesi sull’aeroporto, a parte l’atterraggio un pò farfallone, ma concediamoglielo per il vento, la struttura aeroportuale è particolarmente singolare. Banchi per il check-in in legno ricavati da vecchi scrittoi probabilmente di stile “sbarco degli americani” e torre di controllo assegnata ad una capannina dalla quale si vedono non più di 200 metri di pista. Non manca però mai il sempre-rosso camion dei pompieri che segue ogni atterraggio e decollo nelle isole polinesiane.
E’ un atollo lungo 27Km e largo 9 con 400 abitanti; da questa foto si può immaginare come sia fatto il tutto. Non è Manihi (è l’isola appena prima) ma la geografia è molto simile.
Noi siamo in un Hotel (non so se ce ne sono altri) con 40 stanze e, per quello che abbiamo potuto constatare, non del tutto pieno. La sensazione è strana, sebbene a Bora Bora non ci fosse da far la fila per niente sembrava esserci comunque un minimo di movimento, qui possono passare anche 10 minuti senza incontrare anima viva, penso che questo sia il Nirvana del relax.
Qualcuno dice che dopo aver fatto 7 giorni per i deserti degli USA, 5 giorni in un’isola sperduta nel Pacifico e 5 in un’altra si sente il desiderio di tornare a contatto con altre persone. Io dico che 20 minuti di Las Vegas mi sono invece bastati per desiderare un’isola deserta, natura natura e ancora natura (sarà per questo che amo vivere in un paesino sufficientemente lontano dagli affari cittadini) e ovviamente una buona compagnia.
Abbiamo anche incontrato un simpatico granchietto, buffissimo; io li ho sempre visti abbigliati con del prezzemolo, invece questo camminava, mi chiedo sempre che vantaggio abbia a camminare di lato…
Per la cronaca ieri sotto casa nostra (prima che venissi completamente lavato da uno scroscio di 32”) abbiamo anche visto un piccolo squaletto che si divertiva a far scappare tutto il cast di “alla ricerca di nemo”.
Adesso carichiamo le foto di oggi e ci prepariamo per la cena… ananahi (a domani)[da non confondersi con il tananai bergamasco]. Tra l’altro molte parole sembrano derivare direttamente dal bergamasco come ad esempio:
– ha’ura (pesce spada)
– tupa (granchi)
– mai’a (banana) questo deriva direttamente da maià usato in frasi del tipo a n’va a maià (andiamo a mangiare)
Ecco le foto di oggi
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2010-10 manihi |
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E luce fu
Finalmente una giornata come si deve.
Contro tutte le previsioni oggi solo due acquazzoni, come del resto è giusto che sia in un clima tropicale, e per il resto sole e, dal lato interno delle casette sull’acqua (noi siamo sul lato esterno), anche poco vento. Che dire… senza parole!!!
Un lieve venticello giusto per non sentire il caldo (sul nostro balcone sempre 70 Km/h fissi, più affidabile di un Ducato), e un mare azzurissimo o meglio, una piscina.
Domani si parte per un’altra isola… Manihi
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