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Ott 07

Ia Orana (A presto)

Ecco il momento della partenza. Il viaggio (fino ad ora) più bello della nostra vita finisce qui. Portiamo a casa valige piene di panni da lavare ma anche di fantastici ricordi che non vogliamo però pensare essere unici. Sarebbe un pò inquietante partire con il pensiero di non potere rivivere esperienze del genere. Del resto, fino a prova contraria, si vive una volta sola e si vive anche per questo.

Il tour degli USA va completato con la Monument Valley (maledetta spia del cambio dell’olio), l’ultima parte dello Zion National Park, tutti i parchi Californiani, San Francisco e la East Coast. DI spettacoli fantastici a Las Vegas ce ne sono un numero illimitato, noi ne abbiamo visto solo uno (grazie ancora!!!). Isole in Polinesia ce ne sono moltissime, noi ne abbiamo viste 2 (3 considerando Tahiti di sfuggita); ci sono anche le Maldive e altri posti simili, o forse no.

Molti turisti incontrati sottolineano come, per quanto sia stupenda, la Polinesia non valga il prezzo che la si paga. Forse è vero, il forte vento sempre presente non permette di godersi a fondo la bellezza del posto (sono comunque convinto che neanche la totale assenza di vento permetterebbe questo, il caldo sarebbe soffocante). Non sempre è possibile fare il bagno in mare. Un pò per il fondo, un pò per gli stronzi di mare (è casa loro del resto) e un pò per la costitupitulazione alta (lo Zio Angelino dice sempre cosi), spesso c’è la spiaggia vuota e la piscina piena.
Molte cose le si possono sicuramente trovare più vicini a casa, penso che le Maldive (questa è solo una supposizione in quanto non ci sono mai stato) offrano gli stessi trattamenti, e forse anche i paesaggi. Non sempre gli Hotel ti trattano per il prezzo con cui li paghi: cambi camera improvvisi, giustificazioni insufficienti (mi è appena arrivata l’antenna della TV addosso).


Ma poi arrivano le giornate come quella del picnic e ti ripagano di ogni cosa. Ogni sfumatura (perché in realtà ogni lamentela è sempre una pura e semplice sfumatura di autocommiserazione che non può mai mancare nell’animo umano, a volte sembra che la totale soddisfazione sia fastidiosa) svanisce e non puoi che sederti, fare un respiro profondo e pensare alla fortuna che due piccoli esseri insignificanti come noi (sarai poi tu, dice la valli) hanno avuto a poter vivere un’esperienza del genere.
Qualcuno forse avrà obbiettato che un regalo di matrimonio deve essere per sempre (non sto parlando ovviamente di quell’animale di mio cugino che comunque deve sapere che il suo centrotavola, se così si può chiamare, è un pezzo portante della nostra casa).
Ma è proprio vero che un viaggio finisce nel momento in cui si torna a casa?
Personalmente ritengo non sia così, le sensazioni, i pensieri (parole opere opinioni lettera testamento, devo spezzare un pò la serietà), rimarranno nei nostri ricordi (oltre che in 25giga di fotografie e filmati) fin che questi ci accompagneranno negli anni a venire e penso che ognuno di noi si auguri che questi siano la cosa più duratura che si possa avere, oltre ovviamente alla salute, necessaria per crearne dei nuovi.

Dettagli tecnici: per chi fosse interessato ai dettagli del nostro viaggi di ritornoo (e sappiamo che qualcuno lo è) ecco voli e orari del nostro giro del mezzo mondo in 50 ore, direi un tempone rispetto al ben più misero giro del mondo in 80 giorni.

Voli

Manihi -> Papeete Volo VT0599    Partenza: 7 ottobre ore 11.35    Arrivo 7 ottobre ore 14.00
Papeete -> Los Angeles Volo TN0008    Partenza: 7 ottobre ore 23.30    Arrivo 8 ottobre ore 10.45 (08.15 ore + 3 di fuso)
Los Angeles -> Francoforte    Volo LH0457    Partenza: 8 ottobre ore 14.50     Arrivo 9 ottobre ore 10.35 (10.45 ore + 9 di fuso)
Francoforte -> Bologna Volo LH3972    Partenza: 9 ottobre ore 12.45    Arrivo 9 ottobre ore 14.05
Bologna – Ravarino macchina (?)    Partenza: 9 Ottobre ore 14.30(sperem) Arrivo 9 Ottobre ore 15.30

Totale compreso di fusi 50,5 ore…

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Ott 06

Bagnetto con gli squali

A volte una parola può avere due significati diversi, altre volte due parole diverse possono avere lo stesso significato; capita invece a volte che la stessa parola possa esprimere sensazioni diverse a seconda del luogo in cui questa viene utilizzata, ed oggi questo è successo con la parola picnic.

Era pubblicizzata come una delle più belle attività del posto ma non avremmo mai pensato cosi. Se già Bora Bora ha lasciato a bocca aperta per la bellezza del posto e Manihi per la bellezza combinata alla tranquillità, oggi siamo stati in uno di quei luoghi che credevamo esistere solo nelle cartoline o nei depliant accattivanti delle agenzie di viaggio. Una minuscola isoletta sulla quale bivaccare cucinando il pesce pescato poco prima e facendo il bagnetto in compagnia degli squali che, essendo in un posto da favola, sono solo teneri compagnoni di nuotata.

Essendo poi che due lati dell’isoletta sono di congiunzione tra l’oceano e l’interno dell’atollo, bastava lasciarsi andare dalla parte dell’oceano per essere trasportati dalla corrente fino all’interno apprezzando senza fatica la straordinaria quantità di pesci che ti nuotava attorno.

Dopo il pranzetto, cucinato sulla spiaggia, il comandante della spedizione di è anche divertito a cattuare uno squaletto e portarlo sulla spiaggia. Qualche foto di rito e poi il perfetto pesce è tornato da dove è venuto.

Oggi abbiamo visto il mondo dall’interno di una cartolina… che domani verrà spedita verso casa, carica di momenti e ricordi che non passeranno mai.

Ale e Valli

PS: Trovate tutte le foto della giornata dell’album di Manihi

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Ott 05

Giornata cuscinetto

Spiacenti oggi giornata avara di fotografie. Questo è stato il panorama che abbiamo potuto ammirare tutto il giorno dalla nostra capannina, affascinante sicuramente ma, dovendo rimanere chiusi nella casupola…

Oggi il tempo sembra promettere meglio e, tra un’oretta, parteciperemo al pic-nic sul motu (che penso sia un’isoletta).

Il programma dovrebbe prevedere una seduta di pesca con successivo attracco sull’isolotto sul quale il comandante intratterrà gli ospiti con pulizia e cucina del pescato e, sorpresa delle sorprese, cattura e due chiacchiere con squaletto locale.

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Ott 04

Holothuria

Oggi poche foto nuove, ne è stata fatta qualcuna eri mentre davamo da mangiare ai pescetti e le potete vedere all’interno dell’album completo.

Per il resto la giornata di ieri è stata molto impegnativa… mare, bagno, mare, piscina, lettura, pappa, bagno etc. etc. (finalmente riesco a leggere la versione completa dell’Ombra dello Scorpione).
Per quel che riguarda il bagno ci chiedevamo effettivamente perché nessuno facesse il “pucio” in questa baia paradisiaca…

Una volta messe le scarpine anti-taglio assassino ed entrati nell’acqua abbiamo capito il perché.

Notavamo sul fondo delle macchioline marroni dalla forma di un dirigibile senza elica e timone (come canta Elio) ed eravamo convinti fossero sassi/restiDiCoralli/alghe ma, finiti con i piedi sopra uno di questi, ci siamo accorti della consistenza morbida allo schiacciamento e viscida al tatto.

Io ne avevo sentito parlare ma ero convinto si trovassero a profondità ben più elevate (per quanto per quel che mi riguarda 70 cm sia già la via di mezzo verso l’abisso) ed invece eccoli li a coccolarsi come teneri amanti nell’acqua limpida della polinesia… i cosiddetti stronzi di mare…

Fonte: http://www.cisonostatoio.it

Il nome scientifico penso sia Holothuria o più comunemente “cetriolo di mare” o da parte nostra “stronzo di mare”.

La baia ne è piena come fossero fiori e che fiori… questo ci ha obbligato a camminare come soldati fino ad arrivare ad una zona nella quale si potevano tranquillamente alzare i piedi e godersi lo spettacolo dei pesciolini tropicali.

Per la cronaca ne ho toccata una per sbaglio ma, non avendo mai avuto contatti fisici con la controparte metaforica, non posso commentare le differenze.

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Ott 03

Iorana

Eccoci arrivati all’ultima tappa del nostro indimenticabile viaggio, Manihi. Viene denominata l’isola della tranquillità e scesi dall’aereo abbiamo capito il perché.
Aprirei una parantesi sull’aeroporto, a parte l’atterraggio un pò farfallone, ma concediamoglielo per il vento, la struttura aeroportuale è particolarmente singolare. Banchi per il check-in in legno ricavati da vecchi scrittoi probabilmente di stile “sbarco degli americani” e torre di controllo assegnata ad una capannina dalla quale si vedono non più di 200 metri di pista. Non manca però mai il sempre-rosso camion dei pompieri che segue ogni atterraggio e decollo nelle isole polinesiane.
E’ un atollo lungo 27Km e largo 9 con 400 abitanti; da questa foto si può immaginare come sia fatto il tutto. Non è Manihi (è l’isola appena prima) ma la geografia è molto simile.

Noi siamo in un Hotel (non so se ce ne sono altri) con 40 stanze e, per quello che abbiamo potuto constatare, non del tutto pieno. La sensazione è strana, sebbene a Bora Bora non ci fosse da far la fila per niente sembrava esserci comunque un minimo di movimento, qui possono passare anche 10 minuti senza incontrare anima viva, penso che questo sia il Nirvana del relax.

Qualcuno dice che dopo aver fatto 7 giorni per i deserti degli USA, 5 giorni in un’isola sperduta nel Pacifico e 5 in un’altra si sente il desiderio di tornare a contatto con altre persone. Io dico che 20 minuti di Las Vegas mi sono invece bastati per desiderare un’isola deserta, natura natura e ancora natura (sarà per questo che amo vivere in un paesino sufficientemente lontano dagli affari cittadini) e ovviamente una buona compagnia.

Abbiamo anche incontrato un simpatico granchietto, buffissimo; io li ho sempre visti abbigliati con del prezzemolo, invece questo camminava, mi chiedo sempre che vantaggio abbia a camminare di lato…

Per la cronaca ieri sotto casa nostra (prima che venissi completamente lavato da uno scroscio di 32”) abbiamo anche visto un piccolo squaletto che si divertiva a far scappare tutto il cast di “alla ricerca di nemo”.
Adesso carichiamo le foto di oggi e ci prepariamo per la cena… ananahi (a domani)[da non confondersi con il tananai bergamasco]. Tra l’altro molte parole sembrano derivare direttamente dal bergamasco come ad esempio:
– ha’ura (pesce spada)
– tupa (granchi)
– mai’a (banana) questo deriva direttamente da maià usato in frasi del tipo a n’va a maià (andiamo a mangiare)
Ecco le foto di oggi

2010-10 manihi

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