8.20, la navetta per l’aeroporto ci attende, saliamo e diamo il via al secondo grande tour per gli USA. La prima tappa è l’autonoleggio “National” al quale recuperiamo una jeeppissima Jeep Grand Cherokee. Sebbene non sia l’ultimo modello, la cosa ferisce emotivamente uno di noi, le dimensioni sono più che adeguate per portare noi ed i nostri bagagli anche se certamente la mancanza della metà di questi favorisce di molto la gestione dello spazio.
La prima tappa è la colazione, fondamentale per un buon viaggio, e cosa non di meglio se non un McDonald’s nella prima periferia di San Francisco, molto mac molto USA molto mediocre e temperature molto alte; a due giorni ho ancora problemi a sentire i gusti dopo aver accarezzato lo strato superiore della bevanda che loro chiamano caffé.
Cosa importante negli States è entrare subito in contatto mistico con l’odore di cannella, ogni cosa sa di cannella o per lo meno ne ha un retrogusto ed infatti anche il caffé, una volta raggiunta una temperatura sotto i 100 gradi (Mac deve avere un brevetto per mantenere le sostanze allo stato liquido anche dopo aver superato di molto la temperatura di ebollizione), ha il suo retrogrusto di cannella.
Finita la colazione ci lanciamo verso la statale 120 e dopo una sosta merenda da un venditore di frutta fresca cominciamo le salite che ci portano al National Yosemite Park.
La cornice è chiaramente quella americana anche se devo dire che il paesaggio non è molto diverso da quello che si può trovare sulle nostre Dolomiti, unica cosa è tutto più grande, gli alberi sono più alti, i pendii più ripidi, i guard-rail più assenti (non ci sono) e i pareti di roccia più ripide e lisce. Per il resto però l’idea è quella, bellissime montagne, grandi foreste e fiumi che formano diversi laghetti. In uno di questi abbiamo anche bagnato i piedi in segno di rispetto verso i nostri piedi che erano in cottura da ormai due ore.
[parentesi bagagli]
Piedi i miei costretti a vivere dentro un paio di sandali stile tedesco in attesa dei bagagli che neanche oggi hanno intenzione di presentarsi al nostro cospetto. Durante il tristissimo pranzo allo Yosemite (non si deve mai mangiare dentro i parchi) faccio 40 minuti di telefonate in seguito a diversi problemi sorti nel recupero dei bagagli. Una innoqua telefonata all’hotel che ci avrebbe accolto la notte successiva si è trasformata in 40 minuti di telefonate, cancellazioni e prenotazioni di nuove camere. Nel chiedere gentilmente di accettare i nostri bagagli alla reception dell’Hotel (alla fine di questo viaggio avrò guadagnato diversi punti esperienza in telefonate con persone americane dal chiaro accento non americano) scopro che non abbiamo assolutamente nessuna camera prenotata all’hotel e che la prenotazione fatta con Booking.com (ricevuta della conferma in mano mia) non era stata fatta all’Hotel. Secondo il mio modesto parere l’addetto della reception non ha capito il mio nome e non ha trovato la prenotazione ma fatto sta che ho dovuto fare una nuova prenotazione, cancellare la vecchia e richiamare (sono pur sempre americani) per chiedere di accettare i nostri bagagli nel caso fossero arrivati li in serata. Tutto questo si è comunque rivelato inutile, i nostri bagagli al momento della telefonata erano ancora a girare nel parco dei divertimenti dei bagagli all’aeroporto di Parigi.
[chiudo parentesi pagagli]
Finita la passeggiata ci rendiamo conto che ormai sono le 17.00 e abbiamo ancora 2,5 ore di strada per arrivare al nostro Motel, decidiamo quindi di rimetterci in marcia e tra cambi di guida, nausee, fuso orario che attacca e dopo aver fatto un passaggio su di una strada spettacolare in mezzo alle rocce arriviamo finalmente al nostro primo Motel, il Motel 6 di Mammoth lakes.
La catena Motel 6 è particolarmente economica ma capiamo presto perché ammirando l’architettura dei bagni praticamente scolpiti in un garage, senza piatto doccia e senza particolari fronzoli. Siamo comunque troppo stanchi per poter riflettere sulla cosa, ceniamo velocemente in un localino del luogo (cittadina molto carina) e andiamo a passare la nostra prima notte on the road sperando che il giorno dopo arrivino finalmente i nostri bagagli.
Ecco qui la mappa del percorso del primo giorno…
Ed ecco anche il link alle foto del primo giorno
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2011-08-14 San Francisco Yosemite Mammoth Lakes |