Più che Mesa Verde la destinazione della tarza tappa è un frigorifero. Siamo a 2500, su di una montagna in mezzo alla pianura e dalla nostra stanza abbiamo una panoramica completa di 360° su tutto il Colorado. A detta dei cartelli affissi fuori dalla casetta dei ranger, sistemata nel punto più alto di questo avamposto verso il cielo, la vista si estende per quasi 100 miglia, non so se è vero, ma confermo che si estende molto.
Ma ecco una veloce sintesi della giornata di ieri.
La prima visita ha riguardato l’Arches Park, anche qui ci siamo ritrovati in un clima marziano con rocce rosse, forme spettacolari ed alquanto inverosimili che portano alla mente le migliori puntate di Willy e il Coyote.
Arrivando a Moab il giorno precedente avevamo trovato le indicazioni per Dead Horse Point, un nome che ci ricordava qualcosa di interessante. Possiamo dire che ci ricordava bene, in meno di mezz’ora passiamo da Willy ed il Coyote a Tex Willer, John Wayne ed i migliori film western.
Lasciate quindi cinturone e pistole ci siamo inoltrati nelle praterie del Colorado per raggiungere Mesa Verde con annesso piccolo errore di navigazione: il NeverLost della nostra macchina ci ha portato in un paesino in qui l’unica cosa vivente era un oriundo giocatore di basket.
Adesso siamo qui, in cima al mondo (questo per lo meno) e programmiamo la prossima tappa… Mesa Verde (reperti indiani) Monument Valley e Grand Canyon, forse anche Lake Powell ma sono 3 giorni che ci giriamo intorno senza riuscire a visitarlo… vedremo… alla prossima.
Ed ecco qui l’intero set fotografico, con un minimo di selezione questa volta, della giornata
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2010-09-24 3° tappa Moab – Mesa Verde |