Archive for Settembre, 2010

Set 30

“Quasi Estate” Polinesiana

3 giorni di polinesia, 3 ore di sole (o poco più). Direi che siamo partiti alla grande. Ieri abbiamo preso finalmente possesso dell’overwater, se la connessione lo permette tra poco saranno disponibili nuove foto direttamente da sopra l’acqua.

Beh, qui sopra è tutta un’altra cosa, purtroppo ieri non siamo riusciti a godercelo fino in fondo in quanto ha piovuto metà giornata e l’altra metà la pioggia veniva cucinata ma speriamo che oggi le nuvole siano solo di sfondo.

Direi tutto quasi perfetto (purtroppo il tempo è di salute cagionevole), si mangia anche bene considerando che siamo quasi agli antipodi con la cucina migliore del mondo; insomma, godiamoci in ogni modo questo posto.

Essendo nell’emisfero australe e funzionando tutto al contrario qui l’arcobaleno arriva prima della tempesta, ecco la prova

Ma anche in condizioni meteo precarie uno scorcio di sole è sufficiente a rendere l’idea di cosa è questo posto

Per non parlare di cosa si vede quando viene sera

Un saluto dalla nostra capannina sull’acqua… adesso proviamo a chiamare casa visto che la connessione sembra (a bassa voce) reggere

PS: Ovviamente trovate l’intero set di fotografie giorno per giorno (quando riusciamo) nei link sulla sinistra della pagina.

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Set 29

foto

Si stanno carticando le ultime foto, a causa della connessione non si erano uplodate tutte…

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Set 29

Bora Bora

Eccoci finalmente arrivati a Bora Bora.

Come avrete potuto constatare la frequenza di articoli sul blog è andata diradandosi, purtroppo le connessioni Tahitiane non sono performanti come quelle statunitensi, si pagano ad ore e sono comunque quello che sono.

Ma considerando l’insistenza di parenti e amici cerchiamo di mostrarvi lo stesso qualche scatto.

Fino ad ora non sono molti in quanto, un pò per il fuso che ieri ci ha tradito, qualche malinteso con l’hotel (ci avevano sistemato in una casetta nella foresta invece che sull’acqua così abbiamo barattato due giorni di casetta nel bosco con pensione completa e un massaggio; domani verremo comunque sistemati sull’acqua) e un vento spaventoso la nostra prima impressione del posto non era delle migliori.

Oggi invece (il vento c’è comunque) abbiamo fatto un bel bagno in una vasca grande un ettaro nuotando (la Valli, io ovviamente arrancavo faticosamente per non annegare in 60cm d’acqua) assieme ai personaggi di “Alla ricerca di Nemo” per poi uscire dall’acqua e buttarci in un idromassaggio a bordo mare e finire in bellezza sdraiandoci su di un’amaca (con diverse scene fantozziane prima di trovare l’assetto adatto) a leggere un buon libro, cose queste che  hanno caldamente contribuito a farci rivalutare il posto che adesso comincia ad acquistare i caratteri paradisiaci che ci hanno fatto fare il giro del mondo per venire qui.

Ecco i primi scatti… è la terza volta che cerco di salvare pupplicare queste foto, speriamo sia la volta buona!!!

2010-09 bora bora

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Set 27

dall’altra parte del mondo!

Eh si siamo proprio dall’altra parte, con esattamente 12 ore di fuso orario… qui infatti sono le 8 e mezza di mattina..

Siamo ancora a Papeete, tra circa un’ora ci vengono a prendere per il trasferimento verso Bora Bora..

Non abbiamo ancora visto molto, questo mi sembra un hotel di passaggio, pur essendo un 5 stelle.. Ma siamo un pò stravolti, forse il viaggio, forse il fuso.. tra qualche ora arriviamo a destinazione, non so se avremo una connessione internet, se c’è metteremo qualche foto, se non c’è ci godremo di più il mare 🙂

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Set 26

Ultima tappa

2500 chilometri ed eccoci tornati a Las Vegas. Veloce pit stop in albergo, dove lasciamo i bagagli, e via verso la notte di Las Vegas. In realtà ci siamo limitati ad una modesta seduta di shopping e ad assistere ad un bellissimo spettacolo gentilmente offertoci da chi sappiamo noi: “Le reve“… tutto sul e nell’acqua, veramente notevole.

Giornata cominciata con un pezzo di Grand Canyon (segniamoci che bisogna tornare e vederlo tutto, soprattutto dopo essermi accorto che lo skywalk non è al grand canyon south rim ma 300 Km più a ovest) e con una sorpresa sulla via del ritorno a Las Vegas; in pieno deserto spunta di fronte a me il “museo dell’aeronautica militare”, chicca che non potevo assolutamente perdermi.

La seconda chicca della giornata è stato certamente il pranzo sulla storica route 66 (anche questa da percorrere interamente un giorno o l’altro), la storica via che portava da Chicago a Las Vegas.

Il viaggio ha deviato poi verso la diga di Hoover (1931 primi lavori se non sbaglio) ed infine rientro a Las Vegas, lasciamo la ormai nostra TOYOTA Yaris (che c’entra un bel niente con quella europea) e ci dirigiamo con un taxi verso il centro ma soprattutto verso lo spettacolo, molto molto bello, grazie mille!!!

Adesso si dorme, domattina ore 7.00 sveglia e ore 12.00 aereo per la polinesia, 10 ore di bora bora flyght.

Ecco le foto della quinta ed ultima (per ora) tappa

2010-09-26 5° tappa Grand Canyon – Las Vegas

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Set 25

Route 66

Siamo per caso capitati a pranzo sulla famosissima ruote 66, dopo aver fatto tappa nel Plane of Fame (Museo dell’aeronautica militare), dove Ale e’ completamente impazzito!!!

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Set 25

4° tappa, un pò di cinema

Ieri giornata abbastanza piatta, in tutti i sensi, ci siamo fatti 500 km in una tirata con lo stesso panorama intorno. Ma ne è valsa la pena perchè alla fine siamo arrivati in uno dei posti più belli del mondo. Non riuscivamo neanche a commentarlo, siamo rimasti a bocca aperta ammirando un favoloso tramonto su una delle creazioni più perfette di madre natura, il Grand Canyon.

2010-09-25 4° tappa Mesa Verde – Grand Canyon

Siamo inoltre finalmente riusciti a fare l’upload dei 5 minuti di video montati sul telefonino e riguardanti il nostro viaggio da Bologna a Las Vegas

httpv://www.youtube.com/watch?v=rE3Y7AhBEVs

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Set 25

Grand canyon

Penso che questa foto possa comunicare più di quanto io possa scrivere in migliaia di parole

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Set 24

III tappa Moab – Mesa Verde

Più che Mesa Verde la destinazione della tarza tappa è un frigorifero. Siamo a 2500, su di una montagna in mezzo alla pianura e dalla nostra stanza abbiamo una panoramica completa di 360° su tutto il Colorado. A detta dei cartelli affissi fuori dalla casetta dei ranger, sistemata nel punto più alto di questo avamposto verso il cielo, la vista si estende per quasi 100 miglia, non so se è vero, ma confermo che si estende molto.

Ma ecco una veloce sintesi della giornata di ieri.

La prima visita ha riguardato l’Arches Park, anche qui ci siamo ritrovati in un clima marziano con rocce rosse, forme spettacolari ed alquanto inverosimili che portano alla mente le migliori puntate di Willy e il Coyote.

Arrivando a Moab il giorno precedente avevamo trovato le indicazioni per Dead Horse Point, un nome che ci ricordava qualcosa di interessante. Possiamo dire che ci ricordava bene, in meno di mezz’ora passiamo da Willy ed il Coyote a Tex Willer, John Wayne ed i migliori film western.

Lasciate quindi cinturone e pistole ci siamo inoltrati nelle praterie del Colorado per raggiungere Mesa Verde con annesso piccolo errore di navigazione: il NeverLost della nostra macchina ci ha portato in un paesino in qui l’unica cosa vivente era un oriundo giocatore di basket.

Adesso siamo qui, in cima al mondo (questo per lo meno) e programmiamo la prossima tappa… Mesa Verde (reperti indiani) Monument Valley e Grand Canyon, forse anche Lake Powell ma sono 3 giorni che ci giriamo intorno senza riuscire a visitarlo… vedremo… alla prossima.

Ed ecco qui l’intero set fotografico, con un minimo di selezione questa volta, della giornata

2010-09-24 3° tappa Moab – Mesa Verde

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Set 23

Seconda tappa: Kanab – Moab

Se ieri pensavamo di aver fatto una visita al paradiso in quanto a bellezza, oggi dobbiamo accettare che quella fosse solo l’anticamera del paradiso.

Non c’è assolutamente nessuna parola o descrizione che possa anche solo minimamente dare la sensazione dello splendore che abbiamo visto oggi ma provo brevemente a raccontare qualcosa.

Giusto per dare un’idea: quando a casa necessito di 50 minuti per andare da Ravarino a Reggio Emilia (40Km) ho già il cervelleto pieno di brutte parole ed invece qui 750 Km e 10 ore di macchina senza accorgersene (beh dai, verso la fine con il calar del sole un pò abbiamo accusato).

Dietro ogni curva si può trovare qualcosa di nuovo, siamo passati dal deserto alla foresta, dal canyon ad un crinale a 3600 metri di altezza in meno di 3 curve.

Per non parlare del Bryce Canyon, guardarlo e continuare a chiedersi se è tutto vero o se è solo un paesaggio della Disney.

Ma ecco la mappa della tappa odierna.

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Dopo essere partiti da Kanab, dove abbiamo dormito in un Motel molto molto carino completamente American Style, ci siamo diretti verso il Bryce Canyon nel quale abbiamo passato la maggior parte del tempo non on the road, ma camminando.

Per quanto il paesaggio durante il tragitto fosse già più che soddisfacente ecco che dietro l’angolo spunta qualcosa di inaspettato, senza accorgercene siamo entrati nella Dixie National Forest ed in particolare nel Red Canyon, perché red? ecco perchè…

Ripreso fiato da quanto visto entriamo nel Bryce Canyon ed ecco che rimaniamo nuovamente a bocca aperta, ci sono diversi punti da cui vedere questo fantastico anfiteatro naturale, questo è solo uno dei 4

Ma la cosa che nessuna fotografia potrà mai ricreare è il senso di vastità che si prova qui, l’altopiano del Bryce Canyon si alza rispetto al suolo di circa 2000 piedi e la vista si perde lontano, tra stupende vallate e catene rocciose, come se niente avesse mai fine

Dopo circa due ore, comprese di pranzo, partiamo con la nostra fedele Toyota Yaris (che non c’entra nulla con quella europea) alla volta del Capitol Reef National Park. Seguendo le indicazioni date dal navigatore avremmo dovuto seguire una strada ben precisa ma l’istinto ci ha suggerito che sarebbe stato più carino seguire la strada interna. Nessuna scelta si è mai rivelata più saggia. Mai visto niente di simile.

Il tutto comincia con l’arrivo ad un piccolo paesino, 20 case, chiamato Escalante. Considerando che davanti a noi c’erano ancora 500 Km e che il sonno pro-fuso post-pranzo cominciava a prendere il sopravvento, tra le 20 case ne troviamo una dall’invitante insegna sulla quale vi è scritto “Caffé”.

In realtà all’ingresso ci accorgiamo che fa tutto tranne che caffé, vende cappelli, coltelli, cianfrusaglie di ogni tipo, mappe, un pò il centro commerciale del paese (peccato non fosse più grande di 20 metri quadrati) ma si, fa anche caffé, solo doppi però (!?!?!?!); effettivamente non era neanche malvagio per essere un caffé di un paesino sperduto degli USA.

Rispedito al mittente il sonno riprendiamo il nostro viaggio verso Capitol Reef. La nostra convinzione era che non avremmo trovato molto nel tratto di viaggio (circa una 70ina di Km) che ci accingevamo a fare ma anche in questo caso l’errore era dalla nostra, macchina fotografica carica (ricordate che negli USA ogni volta che trovate un cartello “Attenzione pendenza dell’ 8/10%” è presagio di paesaggio stupendo) e via di una 50ina di chilometri da “Signore degli Anelli”.

Prima ci troviamo di fronte l’Arizona al completo da 2000 metri di altezza, passato questo saliamo fino a 2500 metri, passiamo una foresta e ci troviamo su di un crinale ai cui lati due strapiombi.

Avete mai immaginato di essere in bici e di voler pedalare sulla riga bianca della strada immaginando di non poter assolutamente varcarla in quanto circondata dal vuoto (probabilmente no, effettivamente quello compulsivo si sa che sono io)? Questa  comunque era la sensazione, qualcosa di straordinario ma allo stesso tempo inquietante per quanto surreale, rendersi conto di fare veramente fatica ad accettare che quell’immenso spettacolo fosse vero.

Ecco che saliamo poi fino a 3200 metri nel bel mezzo di stupende foreste ed infine iniziamo la discesa che porta al marziano Capitol Reef…

Una volta superato il suggestivo paesaggio ci inoltriamo infine nel deserto alla volta di Green River da cui poi ci dirigeremo verso Moab inseguiti da un simpatico cielo nero gorgogliante di pioggia fresca.

Alla fine della giornata abbiamo percorso quasi 750 chilometri in 10 ore ed è arrivato il momento di ricaricare il telefono (Telecamera HD del viaggio), la macchina foto (dopo aver scaricato le 1050 fotografie delle due giornate) e noi stessi con una bella dormita.

A domani con Arches National Park, Dead Horse Point State e Mesa Verde, probabilmente la metà dei chilometri percorsi oggi, una tappa più tranquilla.

Lascio alle 400 foto della giornata il tentativo di comunicare un minimo di quanto visto. Noterete la chicca della prima foto, il poliziotto alla guida non è vero, è un manichino sistemato da spaventa-autisti sprovveduti dal piede pesante.

Per concludere ricordate, se doveste mai trovarvi a fare un giro tipo il nostro, non fate mancare dal vostro itinerario il tratto di strada che collega il Bryce Canyon a Hanksville passando da Escalante e Boulder, il resto lo trovate nelle mappe, questo non lo so!!! A domani.

2010-09-23 2° tappa Kanab – Moab

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